mercoledì 8 settembre 2010

In itinere (ricordando Kavafis)

Ad Itaca non giunsi mai,
dopo che feci, e ancora rifarei,
il gran rifiuto per esserne
annientato...
Non era la certezza del lungo
viaggio, né la paura
delle insidie, anzi sprezzate
superbo, sebbene mostri peggiori
di Lestrìgoni e Ciclopi e della furia
stessa dei marosi al cenno
del possente Cronide,
già allignassero, infidi, pronti
al saccheggio...
Non si placò la sete
di sorti alte e inaudite imprese,
d'approdi astrusi, saperi
strani e merci rare e peregrine,
e lunga, sì, la via, ma alfine senza
mèta, e come per fascino
maliardo, spogliata la notte
dei frutti colti man mano diurni...
Ad Itaca non giunsi mai,
forse perché mai davvero ne fui
partito, o forse perché, da Itaca, in fondo
da sempre ho desistito...
No, Itaca nulla m'ha donato,
a nulla mi portò,
perché tornare? Vecchio, stanco,
non saggio, non ricco,
non esperto... Solo uno che fece,
suo malgrado, il gran
rifiuto...

Nessun commento: