domenica 29 agosto 2010

Il drudo



La morbida curva del seno
si insinua dolce
e superba fra lievi le trame
del tessuto calando, inopinata,
la veste sulle spalle...
Una gamba piegata sull'altra,
la mano con muliebre grazia
ed oli essenziali accarezza fresca
la pelle lavata... Molli
i capelli riversano ciocche
selvagge
su terga leggere e chiamano
l'occhio giù in basso, dove
prorompono, frutti ubertosi,
le natiche...
Un rumore serico,
come un rantolo di foglie
piegate al volere del vento sovrano,
ed ecco,
riempie padrona la stanza la nuda
protervia dei corpi...
Pelle su pelle,
la tenera pugna, primigenio
caos, formicolante sale e caldo
fluisce il brivido, piega le membra, offusca
il cervello, e sgretola il tempo, e lo spazio,
e spezza catene e urla
rabbiosa la carne la propria
rivincita, si tende allo spasmo la speme
di fine infinita...
Poi lì, dopo, esanimi incerti... Come un tronco
rugoso dai rami contorti e annodati
disteso sul gelido greto di un fiume...
La bestia, provvida, ancora ha prevalso
sull'uomo!!!

Albeggia, torno in strada... Mi aspetta
la Casa che non ho, la Vita
che non so...
Infine, l'uomo
che amava le donne
ha ucciso la provvida bestia...

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