mercoledì 4 luglio 2007

Transformers. The Movie

Due parole di commento merita la visione del piacevole film Transformers. Their War, Our World di Michael Bay per Dreamworks LLC & Paramount Pictures (fra i produttori esecutivi figura anche Steven Spielberg), trasposizione cinematografica dei celebri giocattoli che, da comuni mezzi (auto, camion, elicotteri e chi più ne ha più ne metta...), si trasformano in potenti alieni-robot, per una combinazione particolare di metallo, apparati meccanici ed elettronici e tessuti biologici. La trama è semplicissima: un 4 luglio dei nostri tempi, il nostro pianeta si ritrova, inopinatamente, ignaro e letale teatro dello scontro finale di opposte forze aliene, le une prodotto benefico del Potere derivato dal misterioso Cubo Allspark, le altre esito malefico e distruttivo dello stesso. Per Autobots e Decepticons, rispettivamente - questi i nomi dei due gruppi rivali -, è indispensabile riprendere il controllo di Allspark, giacché esso è il dispensatore dell'energia fonte della loro stessa esistenza, ed è accaduto che il Cubo, per ignote ragioni, dopo esser giunto nel loro pianeta di origine, chissà quando e inviato chissà da chi, e aver dato vita al loro mondo, Cybertron, se ne è allontanato, vagando nell'universo fino a giungere sulla Terra. Gli umani si ritrovano dunque ad essere vittime della potenza devastante delle forze malvagie guidate dal feroce Megatron, che per recuperare il Cubo non esiterà a sterminarne l'intera razza. Ma in soccorso arrivano i Transformers buoni, capeggiati dal loro leader Optimus Prime, e grazie alla singolare alleanza di costoro con un manipolo di militari delle truppe d'élite statunitensi, guidati dal Capitano Lennox (l'attore Josh Duhamel) e dal Sergente Ebbs (Tyrese Gibson), le forze governative, nella persona dell'accigliato Segretario alla Difesa U.S.A. John Keller (un compassato Jon Voight), ma soprattutto l'inaspettato eroico nerd Sam Witwicky (interpretato da un bravo e simpatico Shia LeBeouf), alla fine il bene vince sul male e tutti vissero felice e contenti (sicuri? Vogliamo scommettere sul sequel?).
Gli ingredienti della ricetta sfornata da Bay sono quelli soliti di mille film americani di genere, con la più classica contrapposizione dei due schieramenti, l'uno totalmente perfido e abominevole, l'altro probo e nobile per definizione; con la pupa e il secchione di turno e le grazie della medesima prima rivolte - suo malgrado poverina (ma chi le obbliga 'ste qui?) - ai belloni ricchi e stronzi, oltreché scemi (cribbio, almeno un difetto!), poi ai rospetti sfigati perché in fondo sono belli dentro (ma solo nei film, e in questi film, eh?!); con azioni fracassone e rocambolesche ed effetti speciali tanto costosi quanto davvero superlativi...
Ma che cosa invece rende il film gradevole, fresco, accattivante fino alla pur scontata conclusione? Indubbiamente la rivisitazione spiritosa, a tratti fortemente ironica, a tratti spassosamente comica, con cui questi topoi sono riproposti... Il film diviene scanzonato, non si prende mai sul serio, non indugia in ampollose retoriche moraleggianti più o meno latenti... Si pensi al ritratto dissacrante della famiglia americana benestante, con le sue paranoie e le sue fobie, fatto però con levità, senza orpelli didascalici, ciò che per altro ne accentua l'incisività, la capacità - attraverso il ridicolo - di colpire lo spettatore; o al Presidente degli Stati Uniti, nell'unica scena che lo ritrae, spaparanzato su di un letto nell'Air Force One, il volto del quale si nasconde dietro ai suoi piedi coperti da vistose calze rosse, preoccupato solo dei suoi cocktails mentre un mini-Transformer sta sabotando, a bordo del suo stesso aereo, i sistemi telematici ed informatici di difesa e comunicazione delle nazione; o ancora agli apparati di sicurezza della segreta Sezione 7 guidati dall'agente Simmons (interpretato da un convincente John Turturro), schizzatissimo e strafottente; o al buffissimo hacker Glen Withmann (Anthony Anderson), la cui singolare genialità cozza con un totale infantilismo naif... Per non tacere della stesse scene in cui gli enormi Transformers buoni finiscono nel giardino, maniacalmente curato, di casa Witwicky, ovviamente finendo per distruggerlo completamente, o ancora quando l'auto di Sam, che in realtà è - ma ancora lui non lo sa - il suo Transformer-guardiano Bubblebee, si offre di fare, sintonizzando la radio su musiche romantiche e con trovate ad hoc, da paraninfo onde agevolare i goffi tentativi del ragazzo per conquistarsi le grazie della bella compagna di scuola, e quindi di avventure, Mikaela Banes (la stupenda Megan Fox)...
Insomma, da vedere...

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